venerdì, settembre 01, 2006

La lettera Scarlatta

Avevo letto un libro, quando ero piccola, che mi aveva affascinato. Ringrazio mia madre per questa iniziazione a tutto quello che è narrativa horror, noire o storica ... e a proposito di storia si narra che un tempo, quando le donne tradivano il marito, loro venissero marchiate a fuoco con la lettera A vicino al collo in modo che tutti sapessero la loro onta. Così nasce il libro de "La lettera Scarlatta". Ieri sera giravo con la mia piccola in passeggino. Poco tempo fa ha preso una brutta malattia e siamo dovute andare in ospedale e stare li un pò di tempo. Uscite dall'ospedale e perfettamente guarite e senza alcun problema di trasmissione di alcun tipo, siamo andate a fare un giro in passeggino. Bellissimo vedere come, quando imbocchi una strada sulla quale vedi altre zie di Bianca che portano in giro i loro nipoti in carrozzina, queste cambino strada come se noi fossimo untori. Untori di cosa? Di una malattia che non si trasmette per via aerea? Penso sempre che le persone "semplici" tante volte abbiano paura di tutto. "L'ignoranza è una brutta bestia" mi diceva nonno. Allora mi avvicino e colgo nei loro occhi segni di dissenzo. Provo comunque a spiegare benevolmente che stiamo bene e che a Bianca farebbe piacere un pò di compagnia. Con quel sorriso tirato sulle labbra e annuendo si allontanano facendo finta di aver capito, ma, fuggendo dalla mia bimba che per ora non comprende, lasciano in me un fastidioso dolore. E io tante volte mi fermo sotto un prugno con la mia bimba. La guardo e la riguardo ma, ahimè, non riesco a scorgere dove sia indelebilmente stampata la Lettera Scarlatta sulla pelle del mio amore.

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