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Sono le uniche parole che echeggiano nella mia testa.
E' qui, è viva.
Questa era la sensazione del grande dolore
che provavo ieri pomeriggio e che non riuscivo a placare.
Mille messaggi per tenerti in contatto,
per cercare di capire dove eri e che pensavi,
per tenerti accanto a me con il terrore di non capire,
per non lasciarti mai sola, anche se non capivo
cosa mi portava a compiere questi gesti.
Perché avevo una grande paura di perderti
e te l'ho scritto nei nostri pensieri che non mi volevo allontanare,
che volevo restarti accanto ma volevo capire,
perché pensavo dipendesse dal nostro non parlare
e avevo dentro il sentore di doverti chiedere dove eri,
che cosa facevi, che cosa pensavi. Cosa ero io.
E stamattina neanche credevo a ciò che leggevo,
non riuscivo a capire ancora una volta
che posso sentirti dentro e che le mie sensazioni
sono reali e che dovrei dargli ascolto.
Completamente destabilizzata in un delirio,
mi muovevo fra le tue parole e non trovavo nesso
fra il mio dolore e il tuo stato,
fra il mio rigettare e i tuoi messaggi.
Lentamente ho compreso.
E non posso far altro che dirmi.
E' qui, è viva.