giovedì, marzo 31, 2011

Primo Raggio di Luna

Labbra al Lampone,
così Morbide da disinibire qualsiasi Emozione.
Il profumo di quell'olio alle Arance
che si mischiava alla fresca Colonia Estiva.

Tornavamo a casa
dopo una passeggiata al Mare.
L'aria era piacevolmente rinfrescata
e la tua Pelle sembrava Brillare alla Luna.

I tuoi Capelli danzavano
al vento della Brezza degli Scogli
mentre sinuosa ti muovevi accanto a me
nel più Profondo dei Silenzi.

Amavo guardarti assorta
in tutto quello che ti frullava nella Testa,
nella quale non riuscivo ad Entrare.
Ma adoravo il tuo Sguardo perso nella Notte.

Ogni tanto accennavi un Sorriso.
Chissà a cosa stavi Pensando, e sorridevo anche io.
Continuavamo a camminare, per poi salire le scale
del piccolo appartamento accanto alla Scogliera.

Dalla camera riuscivamo a sentire il rumore
delle Onde che si infrangevano Dolcemente
e tutto quell'Odore di Buono che cullava le Notti
nell'attesa di una Nuova Alba.

Eri ancora in Silenzio con le Mani appoggiate
allo stipite della finestra, dalle persiane Verde Acqua.
Cinsi i tuoi fianchi con le mie braccia
baciandoti le spalle Nude.

Bella da togliere il Fiato.

Eri ancora fra mie Braccia mentre
girasti su te stessa prendendomi il Viso fra le Mani.
Adoravo quel gesto, sfioravi con le tue Labbra
le mie, chiudendo gli Occhi e strusciando il Naso.

Ed erano così forti le Emozioni che provavo,
l'Odore del Mare e i tuoi Capelli Mossi,
la tua Carne Bianca alla Luna e la tua Bocca,
che Piansi Silenziosamente.

Continuasti a Baciarmi,
comprendendo la mia Anima e non chiedendo
quello che sarebbe stato superfluo.

Scivolammo nel letto.
Dormisti sul mio Petto giocando con le pieghe della mia Pelle.
Io non riuscii a prendere Sonno.

Contavo i tuoi Sospiri e i tuoi Sogni.
Infilavo le Mani fra i tuoi Capelli.
Cercavo di Rubarti i Pensieri e farli miei.

Mi chiedevo se nei tuoi Desideri c'ero io,
se potevo tramutare questi in Realtà,
se avessi mai potuto darti tutto ciò
per il quale, mentre Dormivi, Sorridevi.

E trascorrevo Notti insonni,
fra i tuoi lunghi Silenzi e i miei Pensieri.
Fra i Tuoi Sogni e la mia Realtà.

Io che ero così Razionale
e tu che eri così Eterea.

E quella Notte in cui, stremata, riuscii a Dormire
perché finita da tutte le mie Sensazioni e dai miei Pensieri Solitari,
tu Sparisti al primo Raggio della Luna.

mercoledì, marzo 30, 2011

D i s a p p u n t o
a m a r E z z a
f i e L e
i n U t i l i t à
S p l e e n
a g o n I a
s c O n v o l g i m e N t o
i n f E d e l t à

Esplosione di Ricordi

Cercavo di concentrarmi sui Rumori
anche se provenivano da un ambiente sconosciuto.
Respiravo piano, quasi ad essere più Attenta.

I Miei occhi erano bendati,
le braccia serrate dietro alla schiena.
Ancora vestita ero in ginocchio sul tuo letto.

Non ti sentivo muovere, per lunghi attimi.
Poi le tue Mani calde mi scivolavano addosso,
quasi a divenire parte della Pelle.

Stillavi Calde gocce di Miele sulle labbra
che inesorabilmente cadevano sui seni nudi
addolcendo la Bianca Carne sospirante.

I tuoi denti, entravano nelle mie Spalle
come fossero Burro, senza grazia né timore.
Sapevi esattamente cosa desideravi.

Completamente sconvolta e impaurita,
voltavo il viso verso i rumori
cercando di capire la tua prossima mossa.

In un attimo ero riversa sull'addome
col Viso nei cuscini nell'impossibilità di liberarmi.
Le tue dita rigavano la Carne. Mi sentivo Morire.

Stringevi ogni mia singola curva
nei tuoi grandi Pugni, come a non volermi far fuggire.
Con il braccio, avvolgevi il mio Collo standomi di schiena.

Sentivo il tuo petto ansioso respirare,
i tuoi Desideri aver voglia di Esplodermi addosso.
Ma la nostra brama di giocare era molto più forte.

Sfiniti continuammo, arrivando a Sera,
desiderandoci strenuamente
senza prendere per noi il nostro Piacere.

" ... Ho fame ..."
E mi lasciasti di nuovo li sola,
cercando nuovamente di ascoltare i suoni ambientali.

Il ferro ghiacciato si muoveva lentamente
dalle mie caviglie, salendo.
Non riuscivo a capire cosa fosse, non riuscivo a parlare.

Mi battevano solo in testa le tue Parole.
" ... Ho fame ..."
Ma non riuscivo a ragionare, in balia delle Emozioni.

Poi lo appoggiasti alla mia Bocca.
Era rotondo, dolce. Accarezzava il mio Viso.
Un piccolo Cucchiaino dal manico Lungo.

Ripetesti il tuo Mantra mentre scendeva,
scivolando dolcemente sulla Pancia, sotto l'Ombelico.
Ti lasciavo fare, senza riuscire a Pensare.

Così desiderasti il mio Piacere,
che esplose quando il calore delle tue Labbra
mi avvolse dirompendo le Emozioni.

E ti cibasti di me,
mentre da solo liberasti il tuo Desiderio,
dopo avermi sbendata, per riflettere il tuo Sguardo
nei miei Occhi.

Silenzio

Guardavo in alto la finestra che dava sul Cielo,
il Peso del tuo Corpo stanco riverso sul mio,
il tuo respiro che lentamente si affievoliva.

Chiusi gli Occhi e respirai profondamente.
Stremato, t'addormentasti. Scivolai fuori dal letto.
Scendevo le scale del soppalco rivestendomi.

Fuori dalla Porta di casa,
accesi una Sigaretta e mi confusi con la Notte.

martedì, marzo 29, 2011

Due Euro

Accade di rifugiarmi nelle Tue Braccia
e di sentire, dentro di me, che irrimediabilmente
mi Manchi, pur Essendoci.

"... Dovrebbe essere così Brutto provare questa Emozione ..."

Stringimi forte allora, toglimi il fiato,
e fai sparire questa Sensazione di Vuoto
che mi avvolge ogni volta che mi Lasci.

Ogni volta che Muoio giorno dopo giorno
sulle tue Dolci Labbra disegnate
nell'Odore fuorviante della Pelle.

In Tutti quegli attimi dove non riesco a fare l'Amore,
che si tramuta in Rabbia di Possesso per urlarti
che sei Mio e che non voglio Perderti.

Confondo i miei Respiri nel tuo Sguardo riverso nell'Anima,
nelle tue Mani che non sanno Arginarmi,
nella non comprensione dei tuoi Desideri e dei Pensieri.

Io che ero forte del mio Essere e di quello che Sapevo fare,
ora non sono più neanche in grado di darti quel Piacere
che era così Naturalmente Istintivo.

Rimango insensibile nelle Lenzuola Umide
della Nostra Mancata Inibizione,
perdo lo Sguardo oltre le Persiane Verdi
e nella Fiamma di una Tremula Candela Rossa.

E' troppo il Silenzio che mi Pervade,
così mi alzo trascinandomi in giro, cercando un qualcosa
che possa farti sentire vicino a me.

Fumo una Sigaretta accanto al Camino,
rannicchiata sulle ginocchia per non far Rumore,
per non essere vista dalla Luna invadente.

Ritorno così nel Letto, insaziata e arida.
Sporgo la mano per cercare il Telefono e vedere l'ora.
E trovo un pezzo di te.

Forse il giusto prezzo per quello che sono.
Due Euro.
... A Volte è tutto ciò che Rimane ...

lunedì, marzo 28, 2011

AnotherDay

Tornando a Casa avevo il tuo Profumo,
il Peso sulla Spalla della tua Testa poggiata,
il Sorriso Dolce di una giornata Stanca.

Sentirti parlare a fiume come a me piace,
baratterei il Mondo per attimi come questo.
Quando riesco ad entrare in te, semplicemente.

La tua Mano appoggiata sulla mia Gamba
mentre ascoltavo la tua Voce come fosse una melodia.
Ed era tutto così Sereno, così appagante.

T'ho seguito Lentamente ritornando verso Casa,
mi hai perso un attimo e ho avuto come la Sensazione
che mi stessi aspettando.

Ed ho sorriso a questa Strana Emozione,
come se avessimo la Volontà di vivere ogni attimo
che il Tempo ci regala, assieme.

Poi in una Curva sei Sparito
e mi sono immersa nella Notte Buia che m'ha scortata.
Avevo voglia di girare fino al mattino.

Così ho vagato un per la Città,
ascoltandone l'odore, guardando la gente muoversi,
i ragazzi abbracciati, la pioggia lavare l'Emozioni.

Ed ero Semplicemente Serena, in Pace col Mondo.
D'Istinto ho Legato la tua Voce al Collo come un Ciondolo.
Stringendola, ho Guidato fino a Casa.

L'ho nascosta sotto al Cuscino e mi sono addormentata
convinta di avere solo per me il Regalo più bello.
Il tuo Amore.

domenica, marzo 27, 2011

Un Bacio in Bocca

Un Bacio in Bocca.

E' tutto quello che mi rimane di Te
dopo giornate volte a trascinarmi col Pensiero
nei labirinti della mia Esigente Passione.

Nelle Notti insonni e nel Vuoto della Carne,
bramo le tue Mani più di ogni altra cosa.
Tu che ora sei Lontano da me.

Il Pensiero è ancora inebriato del tuo Odore,
degli Azzurri Occhiali a Specchio
che ti Nascondono dal Mondo.

E rimane chiuso ancora una volta dentro me
tutto quello che vorrei Dirti, Urlarti, Sussurrati.
Nell'attendere che il Tempo di Fermi ancora.

Sulle tue Labbra Ansimanti e sulla mia Bocca socchiusa,
nelle Curve delle tue Spalle e nel rigare delle mie Unghie,
nel Sudore della Pelle e nel suo Odore Acre.

Trascorrerà ancora Tempo e Tempo arriverà,
ma saremo sempre noi a scegliere ciò che Desideriamo.

Ed ora ti Vorrei Avanti a Me, senza Parole,
ma con quegli Occhi che mi guardano tremanti
e che mi dicono più di quanto vorrei.

Nelle tue Braccia che non riescono a lasciarmi,
nelle Mani impazienti del Sentire la Carne scorrere,
e dei momenti che Corrono assieme al nostro Respiro.

Specchiarmi in Te ancora una Volta,
staccare la Testa dal Mondo e potermi Dedicare
a tutto ciò che ora ho Bisogno.

Te.

venerdì, marzo 25, 2011

Semplicemente Libera

Salto per un Attimo nel Vuoto,
anzi sulle Punte dei Miei Tacchi.

Sfreccerò ridendo in Macchina
per tornare nuovamente a Ballare.

E non sarà la calda sera di mesi fa,
in cui stetti appoggiata ad una macchina a parlare.

Entrerò in pista e chiuderò gli Occhi
e sarò sola ancora una volta.

La musica mi travolgerà per un attimo,
regalandomi quella calda Sensazione che cerco.

E rimarrò coinvolta dalle Note
che devastano il Cuore, dalle Parole che Sostengono.

Ballerò al Ritmo Latino della Notte
senza Fratelli né Amori vicino.

Nell'Oscura sensazione della Lontananza
e brandendo la mia Malinconia.

" ... Angelito, ancora Rum per Favore.
Questa sera non rendo conto a Nessuno ..."

Neanche a me Stessa
Perchè Non Appartengo a Nessuno

Nel Mio Letto.

Trascorro le mie Notti immergendomi nei Libri,
cercando la Forza di non pensare a tutto quello
che mi sta travolgendo in un Ciclone
e che ancora non ho il Tempo di affrontare.

Lascio scivolare sulla mia Pelle
le Ombre delle tue Mani Calde e delle Notti
nelle quali mi sento tremendamente sola e Pensierosa.
Divengo così Protagonista dei Romanzi altrui.

In Altri scritti percorro i miei Passi,
come se fosse quella la mia Vita. E mi arrabbio
per uno Sbaglio fatto, per una frase inaspettata,
per un Colpo di Scena che mi fa piangere bagnando le Pagine.

Trasfert.

Ho preso Tempo dalla mia Vita,
perchè i miei passi non sono mischiati con i Tuoi
e mi sembra di essere una Statua di Sabbia in Balia dell'Attesa.
E sta piovendo mentre tutto il mio Amore si Scioglie.
Consapevolmente.

Quel Fuoco di cui sono Protagonista,
quell'Ardore che potrei benissimo riproporre in qualunque Istante,
ora è così lontano dalla Realtà. E fa male.
Mi siedo a Terra, con le Spalle al Letto. Sistemo le Gambe.

Apro un Nuovo Libro e mi Immedesimo.
Passione e Ardenti Momenti Erotici, Dolci Baci e Parole, Presenza.
I miei Sensi si sconvolgono e si Appagano,
Lenisco questa Fame indescrivibile della Vita.

A Notte fonda lascio chiudere dolcemente il Libro,
come se a malincuore dovessi tornare a ciò che non mi appartiene.
Tiro le coperte a me e salgo nel Letto. Sistemo il Cuscino.
Muovo leggermente le Gambe sotto le Lenzuola.

In Silenzio cerco di non dare fastidio ai tuoi Pensieri,
stringo le Ginocchia al Petto quasi a Farmi Piccola
per poter Entrare negli Spazi Angusti del tuo Cuore.

E in attimo mi addormento Sognando.
Ma nuovamente non è la Mia Vita, è solo quello che Desidero
e per quanto possa regalarmi un sorriso al mattino,
ho uno strano senso di Vuoto.

Così mi alzo, indosso la mia prossima Maschera
che mi accompagnerà fino a sera, dal Lavoro a Casa,
dall'Uomo del Caffè alla Mattina al Fruttivendolo.
E nuovamente Nel Mio Letto.

giovedì, marzo 24, 2011

Di Spalle al Santo

Viaggi nella mia Testa
alla velocità sconsiderata
dell'Irriverenza e della Sfacciataggine
che ha sempre caratterizzato il tuo Vivere
e il mio Ascoltarti.

Come un'Onda torni a lambire i miei Piedi
e, mentre chiudo gli Occhi per goderne,
ti sei già ritirato lasciandomi nei Pugni chiusi
i tuoi Capelli ricci al sapore di Mare.

Stravolgi come sempre il mio Equilibrio
con poche Parole contrastanti
che solo noi sappiamo essere infinitamente vere.
Sto ancora Sezionando le tue Parole
come volevi che io facessi con la tua Carne.

Non smetterò mai di essere tormentata
da questo Dolce Tarlo che come una Fenice
ritorna alla Vita ogni qualvolta ci sfiora la Morte.
La stessa Morte che viviamo tutti i giorni,
cambiando abitudini, ma non noi Stessi.

E t'osservo ancora una volta,
nella casa dell'Acchiappasogni,
mentre in piedi, sulla finestra che da sulla Torre,
aprivi le tue Braccia al Cielo come un Cristo,
lasciando i tuoi Capelli muoversi al Vento.

Esisteranno ancora Madonne che passeggeranno
sotto la tua Croce. Ma li non troverai me.
Cercami nelle tue Sensazioni e dimmi ancora una volta
che non sai farti se non sei con me, in tutti i pomeriggi daltonici
sulle spiagge abbandonate dei nostri Pudori.

Ed è tornato a scoppiarci qualcosa dentro,
quello che non sappiamo ancora una volta Domare.
E rimango fra i tasti bianchi e neri aspettando la prossima Nota.
Ma l'Onda s'è già ritratta e non sento il tuo Odore.

Niente può essere come prima,
me lo dissi tempo fa quando ti cercavo in mezzo alla tua Musica,
alle Parole delle tue Emozioni. Ed eri Terribilmente sterile
che non mi feci di te quella sera, per la paura di uscirne pulita.
T'attesi nel Peggiore dei Modi.

E tornando sono nuovamente Devastata
dal Nulla e dal Tutto di quello che Sei
e che non Sei mai stato.
E dalla presenza che è sempre nella mia Anima
e mi porta ancora a camminare sola
nei peggiori vicoli di Palermo.

mercoledì, marzo 23, 2011

Possessione

Il Peso del tuo Corpo sopra al Mio,
la Dolcezza e l'irruenza delle tue Labbra
mordermi il Collo, senza alcun Pudore.

Il Tuo Odore così inebriante
da tenermi impotente e accondiscendente
ad ogni tua Sensazione e Comandamento.

Mi Desideri.

Mani che scivolano sulle Curve Gelose,
entrano nella tua Carne, definendo la Potenza
delle tue Spalle in un Ritmico Movimento.

La forza delle Braccia che Brama il suo Possesso,
seppur per un solo attimo e in rispetto
di qualcosa che è tua da Sempre.

Ti Appartengo.

L'incordarsi di Ogni singolo Muscolo
nel Bramosia congiunta di quel Piacere
che Egoisticamente si prende solo Concedendolo.

Il mio Interruttore scatta,
si fermano i Pensieri, congelandosi. L'ho trovato.
Chiudo gli Occhi e mi lascio andare al tuo Fiume.

Giochi con tutto il tuo Ardore facendomi ridere,
continuando a Baciarmi Appassionatamente.
Affondo le Unghie nella tua Schiena.

Insieme Ora.

In un Tempo indefinibile, in una Sensazione Unica,
nei tuoi Occhi tremanti, nella mia Bocca Socchiusa.
Un'unica Carne, un'unica Anima, un unico Cuore.

Pesa ancora il tuo Petto sopra il mio ansimante,
scivola la tua Pelle contrastando la mia,
afferro il tuo Collo, trattenendoti in Me.

Sei Mio. Sono Tua.

martedì, marzo 22, 2011

No Time

Mani operose si muovono
senza considerazione né creanza
nelle fasce di Tempo a nostra Disposizione

Scie di Luce scompongono,
miscelando meravigliosamente,
eventi di cui non conoscono le Conseguenze.

Rivoli di Neon Azzurri
costellano le nostre Notti, senza confondersi
al Ghiaccio della Luna.

Gocce di Te si fondono
nel mio Tempo che continuo a mescere
osservandone le evoluzioni.

Al Calore delle Mani,
si condensano le Luci più evanescenti,
diventando acqua e bagnando i miei piedi Nudi.

I lunghi capelli Neri
che ieri danzavano sulle mie Spalle Nude
mentre baciavi le mie Labbra, rimangono immobili.

Creo cerchi concentrici di Fumo
trattenendo il mio Tempo in una Spirale
consentendoti l'attesa di un tuo Divenire.

Folate di Vento scompongono senza ritegno
i miei piani d'Amore
costringendomi a serrare gli Occhi perdendoti di Vista.

Il mio Tempo svanisce in un solo attimo.
I miei Capelli Corvini s'increspano al vento del Nord
annodandosi per ogni Momento non trascorso Insieme.

La veste bianca avvolge le mie Gambe
gelide al passar della Notte, per la troppa Solitudine.
Il Silenzio inonda il mio Petto.

Rimane solamente il tintinnio della Lancetta
di quell'Orologio da Taschino che mio Padre
regalò a chi credette essere migliore di Me.

Per quante Lacrime verserò,
il Tempo non tornerà più indietro
e non riuscirò a fermarlo nuovamente.


lunedì, marzo 21, 2011

6 o'Clock

... potremmo nasconderci in macchina,
a parlare dietro al palazzo,
così non potranno vederci ...

E sono rimasta in silenzio al telefono
pensando se eri tu
che stavi nascondendo te stesso o me.

... Non fa nulla, ci vediamo un altro giorno,
ho da fare ...

Anche perché io sono Libera,
di Pensiero, di Essere, di Movimento,
di Cuore, di Sensazioni.

E forse Penso troppo.
Veramente.

To Destroy

Puoi continuare a riparare
piccole crepe che sono sul muro
cercando di non capire
che quello che hai intorno
è rovinato irrimediabilmente.

Per anni ho cercato,
con fare minuzioso,
di poter correggere
tutte quelle imperfezioni
del nostro rapporto.

Fin quando, stanca,
non ho abbandonato il casale
cercandone un altro
più piccolo, meno accogliente
ma stranamente stabile.

Con grande fatica
sto dipingendo i muri,
cambiando le tende,
comprando le piccole cose
che me lo fanno sentire mio.

Ma per poter vivere
in questa nuova situazione
ho bisogno di concludere e correggere
la vecchia.
Dagli una strada da prendere.

Il rischio, altrimenti,
è di rimanere col Cuore da una parte
e con l'Anima dall'altra.
Col corpo non lo so.
E' proprio quello che da problemi.

La presenza.

Credevo di poter continuare
ad essere presente
nel vecchio casale,
ma probabilmente mi ero illusa
di poter smettere di farmi male.

Ed è risultato più difficile
di quanto immaginassi.
E' vero che scegliendo una strada,
la vecchia va abbandonata
o si rischia di non sapere cosa si vuole.

E io ho scelto una nuova vita,
da sola, in una nuova casa,
col calore dei miei Figli,
con gli Amici e le persone che Amo.
E ho bisogno di crederci.

Credere che tutto questo,
che con fatica e con anni
sono riuscita a conquistare,
debba funzionare come io voglio.
Come io finalmente credo.

Così distruggo tutte le mie illusioni,
i pensieri passati e le sensazioni.
Mi fermo oggettivamente e delineo a terra
la mia strada cercando di capire
chi appartiene ad essa e come.

Non voglio più vivere alcune sensazioni
che ieri hanno tormentato la mia testa
lasciandomi vagare in macchina
come una zingara senza meta.
Avevo perso la cognizione di me stessa.

Desidero ritrovarmi,
perché per tanti anni ho guardato
negli occhi degli altri e ho compreso
di cosa avessero bisogno,
e glielo ho dato.

Ora voglio specchiarmi
e guardare dentro i miei occhi
e poter sorridere e prendere
tutto quello che quel sorriso vuole,
tutti gli abbracci e le carezze della vita.

Ora ho una base
su cui potermi appoggiare
dentro la quale voglio camminare,
voglio sistemare il mio futuro
cambiare e progettare.

E non voglio che nulla
possa distruggere
questo poco tempo che mi rimane
per capire se la Vita è Bella,
se era come l'immaginavo.

Quindi libero il mio Cuore
e la mia Anima da tutto quello
che mi incatenava prima
e che ancora mi rende succube
per paura di far provare dolore.

Voglio Vivere. E Sorridere.

venerdì, marzo 18, 2011

Good Night

Saluterò il Cameriere con un Sorriso,
imprimendomi bene quel viso Pulito,
gli Occhi Curiosi Scrutarmi.

Magari potrò lasciargli una Mancia
accanto al Bicchiere.
Tanto non saprò che farmene dei Soldi.

Nel Menù non c'è più nulla
che io non abbia Assaggiato.
Ho la nausea anche del Posto, delle Decorazioni.

Sento un buco nello Stomaco,
ma non ho fame, è solo Disagio, è solo Dolore.
Mi sento Inadatta a questa Condizione.

Così mi alzerò distrattamente
e il Barman mi guarderà andarmene
come un mosaico del Puzzle che Stai Perdendo.

Ma non farà nulla per fermarmi,
perché il Conto, l'ho già pagato.
Salatamente.

Si girerà Nervosamente le sue Mani,
asciugando il mio Bicchiere
e porgendolo al nuovo entrato che chiederà da Bere.

Spingerò con le Mani la porta di Legno
cercando di memorizzarne l'Odore,
la Compattezza e il Colore.

Perché ho smesso di Giocare,
di provare ad Assaggiare gli Eventi
o ciò che mi viene Proposto, indiscriminatamente.

Ed uscirò dall'Inferno con Aria Indifferente,
avendo la ferma consapevolezza
che il Paradiso non fa per me.

Fuori dal Locale c'è così tanta Luce
ed è così Caldo, accomodante.
E' passato così tanto tempo.

In Passato provai ad andarmene, ma impaurita,
tornai indietro, Rientrai nel Locale
e mi misi nuovamente a Sedere
convincendomi di aver Dimenticato qualcosa.

Che ci fosse veramente una particolarità
che non avessi letto nel Menù
o che avessero aggiunto una Novità, una Speranza.

Ora non ho voglia neanche di Chiedere,
di Parlare, di Esprimere i miei Desideri.
Ho pagato il Conto.

Voglio solo Uscire.
Nell'Impossibilità di una Nuova Azione.
Nella cruda Consapevolezza.

Forse l'ultima. L'ultima Birra...
Ma non è sempre questo che mi dico?
Ma no, questa è l'ultima.

Veramente.

InAmabilMente

Non sono Entrate,
non l'ho lasciate Penetrare,
come se volessi rendermi Schermo
di tutto quello che sarebbe stato dopo.

Ho estraniato la mia Anima,
dalle mille Sensazioni
che stava provando il mio Corpo,
pensando solo a farti capire il mio Pensiero.

Sono rimaste sulla mia Pelle
fino a che sono state dissolte
come Acqua al Sole, evaporate.
E poi ne ho sentito la Mancanza.

Le tue Mani sono rimaste sulla Carne,
ma il loro Balsamo lenitivo
non è riuscito a penetrarmi al Cuore
che è rimasto Dolente nel Petto.

Se chiudo gli Occhi non le ricordo,
mi sono totalmente allontanata da esse,
come se avessi capito che in fondo
non mi appartengono completamente.

Un'altra Notte trascorsa ad Occhi Aperti
sentendo nello stomaco quella Solitudine
che mi aveva accompagnato da piccola,
per lunghi e lunghi momenti.

T'ho così scritto che mi Mancavano,
il Calore della tua Pelle,
il tuo Peso e la tua Presenza.
Quella fisicità che avevo Emarginato.

" ... vorrei ... ma non è possibile ..."

Sono solo queste le Parole che ricordo
e il mio sentore di completa Impotenza
di fronte a qualcosa che non può
essere mutato per nessun motivo.

Io che mi metto in Gioco,
che riesco ad essere Liquido
in ogni contenitore, in ogni Forma.
Quelle parole non le ho mai pronunciate.

E cade così la Speranza,
l'evenienza che qualcosa possa mutare,
il giocare una partita a Carte
sperando ancora di poter vincere.

Mi hai dato l'impossibilità di un'azione,
spento effettivamente quell'ultima Luce
che cercavo di tenere accesa in me
con tutte le mie Forze.

Svuotata Completamente.

Nella notte vagavo nuovamente
cercando qualcosa che potesse lenire
questo grande morso allo Stomaco,
questa incorruttibile realtà.

Ho così pensato al mio fuggire,
l'unico modo che conosco
per poter staccare la Testa e i Pensieri
a scapito di un piccolo Dolore.

E mi sono sentita ancora più InAmabile
prendendo in mano quella Lametta luccicante
alla Luce della Luna.
Tremavano le mani, ma non era Paura.

Era la realizzazione che puoi essere ciò che vuoi,
la migliore Creatura di tutto questo Pianeta,
l'Altruista più affidabile e Buono,
l'Essere più attento a qualsiasi Sofferenza.

Ma la capacità di essere Amate
è completamente differente.
Non puoi mutarla, è innata.
O Innaturale.

E io non sono una Creatura forgiata
per essere Amata. L'ho capito da quando sono Nata.
Posso essere Desiderio, Passione, Perversione.
Ma Amore, non lo sono mai stata.

E probabilmente non lo sarò mai.
Devo solo smetterla di poterlo credere possibile
e abbassare la Guardia in questa lunga battaglia.
Ricevere il colpo finale dritto al Volto.

E una volta al tappeto,
fermare il Pensiero che continua a chiedersi
a che serve questo mio essere Speciale
se poi mi rende impenetrabile all'Amore.

Così stamattina fatico anche a Respirare,
come se anche i bisogni primari del mio Corpo
fossero venuti meno a questa realizzazione.
Sto razionalizzando nuovamente la mia Vita.

E sono di nuovo Stanca.
Ma questa volta di me Stessa,
di tutte le volte che mi Mento spudoratamente,
che non riesco ad essere Fottutamente Reale.

Perché il Bisogno primario di ogni Persona
è quello di sentirsi completata, avvolta nel Calore,
di quella persona che riesce a guardarti negli Occhi,
che vuole stringerti le Mani con forza.

Per poi Sussurrare.

... Sei Bellissima. Mi Manchi. Non posso stare Senza di Te.
Ti Amo ...