sabato, febbraio 28, 2009

La Cacciatrice di Uomini


Attenzione voi che entrate nel mio Blog.

Sappiate che avete avanti una
Cacciatrice di Uomini.

Io sono colei che attira Uomini per il gusto
di avere al seguito una scia.

Io sono colei che Nulla vuole ma tutto Attira.

Attenzione voi che entrate nel mio Blog.

Potreste innamorarvi senza sapere perchè,
stregati dalle mie arti magiche,
potreste commettere incosciamente tali errori
che vi devasteranno la vita.

Per sempre.

State quindi Attenti e leggete il mio Blog
legati ad una sedia,
come Ulisse per le Sirene.

State Attenti alla Cacciatrice di Uomini

venerdì, febbraio 27, 2009

Dolgo Ergo Sum


E a volte vorrei piangere come fa mia Figlia.
Per tutto quello che non comprende,
per tutto quello che le cade sopra e non riesce ad afferrare,
per le parole che in quel momento non si aspetta,
per tutte le volte che ha desiderato qualcosa
e non l'ha potuta avere.

E io sono sempre stata li,
a consolarla con degli abbracci,
a farla ridere pensando che assieme
potevamo conquistare il mondo
e tutto quello che lei avesse mai
intensamente desiderato.

E oggi ho voglia di piangere io.
Ho bisogno di piangere per quelle parole che non ho capito,
per quei desideri che non ho potuto realizzare,
per quelle frasi che non mi aspettavo.

Però non voglio nessuno vicino consolarmi,
non voglio pietà, non voglio il "poverina"
che spesso esce fuori dalle persone.

Ammirerei qualcuno che mi ascoltasse
senza pregiudizi, senza giudizio postumi,
ma che non sentisse le mie parole,
ma i miei sentimenti e perchè questi
ora risultano spezzati e lesi.

In un contesto dove tutto pareva semplice,
linearmente chiaro,
sono riuscita a veder crollare qualsiasi cosa.

Ed ora, si, vacillo.

E mi viene da piangere, ma non perchè io abbia
sbagliato qualcosa, o debba vergognarmi di qualcosa,
semplicemente perchè non riesco ancora ad essere serena,
nelle mie cose, nelle esternazioni, negli accadimenti.

A volte il mondo non ha senso,
si perde il nocciolo della questione,
la vera ragione delle cose,
delle nostre azioni e dei nostri pensieri.

E su questa vuotezza vorrei piangere,
su tutto quello che non è vita,
non è piacere,
ma solo il dolore delle azioni,
le diverse motivazioni che portano a questo,
alla non comunicazione.

Si vorrei piangere,
forse il mio cuore lo sta già facendo,
forse la mi anima sta aspettando che finisca
per poter dire alla mia testa
di stare tranquilla e in una lenta nenia
dire che tutto è passato e che
come tutte le cose belle e brutte,
è veramente passato e non tornerà.

Un altro Demone che farà invece capolino
assieme a tutto il resto della schiera
che nel corso degli anni mi tormenta
per non farmi dormire e per ricordarmi

"Sei ancora viva"

Dolgo Ergo Sum

giovedì, febbraio 26, 2009

You're Beautiful - James Blunt

My life is brilliant. - La mia vita è brillante

My life is brilliant. - La mia vita è brillante
My love is pure. - Il mio amore è puro
I saw an angel. - Vidi un angelo
Of that I'm sure. - Di quello sono sicuro
She smiled at me on the subway. - Mi ha sorriso sulla metro
She was with another man. - era con un altro uomo
But I won't lose no sleep on that, - ma non perderò sonno su quello
'Cause I've got a plan. - perchè ho un altro piano

You're beautiful. You're beautiful. - Sei bella. Sei bella
You're beautiful, it's true. - Sei bella, è vero
I saw your face in a crowded place, - Ho visto la tua faccia in un posto affollato
And I don't know what to do, - E non so cosa fare
'Cause I'll never be with you. - perchè non starò mai con te

Yeah, she caught my eye, - catturò il mio sguardo
As we walked on by. - come se camminassimo vicino
She could see from my face that I was, - poteva vedere dalla mia faccia che ero
Flying high, Fucking high,
And I don't think that I'll see her again, - e non penso che vedrò la sua di nuovo
But we shared a moment that will last till the end. - ma abbiamo condiviso un momento che durerà fino alla fine

You're beautiful. You're beautiful. - Sei bella. Sei bella
You're beautiful, it's true. - Sei bella, è vero
I saw your face in a crowded place, - Ho visto la tua faccia in un posto affollato
And I don't know what to do, - E non so cosa fare
'Cause I'll never be with you. - perchè non starò mai con te

You're beautiful. You're beautiful. - Sei bella. Sei bella
You're beautiful, it's true. - Sei bella, è vero
There must be an angel with a smile on her face, - ci doveva essere un angelo con un sorriso sulla sua faccia
When she thought up that I should be with you. - quando penso che dovrei stare con te
But it's time to face the truth, - ma è tempo di affrontare la verità
I will never be with you - non starò mai con te.

Game Over

Spesso il Male di Vivere ho incontrato.
L'ho combattuto a testa alta,
sono riuscita a farmi largo fra le persone,
fra le loro sensazioni, le loro decisioni,
i loro insani guidizi, le loro perversioni,
e tutto il Male e il Dolore
che questo ha generato sulla mia pelle.

Spesso il Male di Vivere ho incontrato.
Ma sono sempre riuscita a trovare l'altra faccia della medaglia
il giusto nello sbagliato,
il bene nel male,
il sacro nel profano,
il sano nell'insano.
Sono riuscita a sopravvivere.

Raramente il Bene di Vivere ho incontrato.
E ho imparato a mangiarne fin quando c'era,
ho conosciuto l'assetato e ora so berne
fin quando ne ho,
come un affamato si ciba della messe che sa
che a breve gli verrà tolta.

Raramente il Bene di Vivere ho incontrato.
E quando è accaduto mi è stato velocemente tolto
come un dono ad un bambino
come una caramella appena assaggiata
come la pioggia d'estate.

E ho imparato a Vivere nel Male di Vivere
e a girarmi pessimamente nel suo opposto.

Spesso mi chiedono che cosa ci sia nei miei pensieri,
se ci sia una persona ben definita
se ci sia un desiderio inespresso
se ci sia un bisogno di sensazioni
se ci siano dei ricordi che mi tormentano
se ci siano delle immagini che mi porto appresso.

Loro non sanno cosa c'è nei miei Sogni.

E' un desiderio, si un desiderio.
Ma non è un ricordo,
non è una persona,
non è una sensazione,
non è un'immagine.

La Morte unica liberazione da questo Reale
per sprofondare in un altro Mondo
o nel più eterno e costante
Game Over.

Mal di Dio

Dove è il mio mondo?
Perchè continuo a cercarlo all'interno della mia sfera di cristallo?

Forse ho la sensazione di poterlo avere fra le mani,
di poterlo comandare,
alla mia rabbia poterlo distruggere senza esitazioni
contro le mie pareti di velluto rosso.

Ma poi rimango col cristallo fra le mani,
mi addoloro quando questo si riga,
quando si impolvera,
quando non ho tempo per guardarlo.

Ogni volta che poi torno ad averlo,
lo vedo diverso, forse invecchiato,
forse non vale più la pena di scaldarlo fra le mani.

Basterebbe il pensiero dell'esistenza di quel mondo
per poter placare la mia sete di conoscenza?

Sto iniziando a capire di non poterlo cambiare,
che è inutile guardarci attraverso se poi,
effettivamente, non posso toccarne l'essenza,
cambiare il vento, sistemare gli eventi.

Io sono fuori, il mondo è all'interno del mio cristallo
e per quando io possa esserne il creatore,
vigono leggi che non posso mutare,
spirano venti che non posso fermare.

Poggio il cristallo sul suo tripode.

Lontana accendo un camino che mi scaldi,
un bicchiere di rum e un tavolo di radice di olivo.

Ora guardo e attendo.

mercoledì, febbraio 25, 2009

Entrerò in te Acheronte, navigando il tuo fiume.

Ora sento la tua voce. La seguo.
So a cosa aspiro,

il perchè della mia ricerca Infinita.

Sono in te per trovare lo Stige, tuo affluente,
fiume dell'immortalità.

Ma non cerco Vita Eterna per il Carnale,
bensì per le mie Sensazioni e i miei Pensieri.

Ora So, ora Sai.

Ti percorrerò e insieme arriveremo a questo.

Entrerò in te, Acheronte,
per trovare la Eterna Vita per ciò che sognamo.

Non ho voglia di volare oggi.

Ho voglia di stare al sole e vedere spiegare le mie ali
lentamente.

Muoverle, lentamente,
come ubriacata dal loro movimento.

Ho voglia di capire come fare a chiuderle
per sempre.

L'estremo bisogno di librare l'ultimo volo
e non spiegarle.

Per quell'effimera salvezza

che rende tutto così irreale.

Anche avere un paio di ali.

Follemente Inconcludente


Ho trascorso la mia serata ad umettare la mia coscienza,
alterata da uno stato confusionale ben noto alla mia mente.

Ho avuto bisogno di note forti nelle mie orecchie
per non sentire la mia testa ricordarmi
che sono donna e che anche io ho bisogno di essere desiderata.

Ho chiuso gli occhi e continuato a ballare,
freneticamente, Bailando Sola, in mezzo alla pista.

Odore di corpi l'uno sull'altro,
mani sfioravano i miei fianchi e io ad occhi chiusi sognavo,
vagavo con la testa in modo che chi mi era accanto
non facesse altro che desiderare tutta me stessa.

Le mie movenze aumentavano,
la musica incalzava,
pochi riuscivano a starmi dietro,
a tenere il mio ritmo che non era altro che uno sfogo
che nasceva dall'interno
per poi tramutarsi in curve, sangue e anima.

Sangre Real in quel momento ballava,
il vero sangue del Reaggeton che lentamente
si trasformava in Perreo e si lasciava cullare
da docili mani interessate a provare il brivido del proibito.

E la mia mente si era fermata, non riusciva più a capire
dove ero, cosa stessi facendo, chi mi stava accanto.

Ero riuscita a trovare un bug.
Finalmente.

E i miei occhi rimanevano chiusi,
le mani sfioravano il mio corpo,
la mente si guardava in giro impaurita e non vedeva, non capiva,
il corpo di muoveva al ritmo di note ritmate,
il bacino attirava come il miele i mille fuchi
che cercavano la loro Regina.

E non facevo altro che tenere gli occhi chiusi
e pensare ...


Cuentale que te traigo loca.
Que quizas fue la noche la que te traiciono
Fue el perfume de mi piel lo que te cautivo
Que ya no tiene excusa pa' tu traición.

Otra Noche Otra.

martedì, febbraio 24, 2009

Desidero ancora


Strano bisogno di essere,
di sentire nuovamente le stesse emozioni.

A volte mi manca come il sangue alle vene,
è una parte di me

che dorme per lunghi periodi,
in altri torna fuori più forte di prima.

E' il bisogno di condividere il piacere della stessa essenza,
le stesse curve che lentamente si baciano
senza timori, senza indugi, senza paura.

Perchè io già ti conosco, perchè conosco me stessa.
Perchè tu già ti conosci, perchè conosci te stessa.

E dolce è incontrarsi per parlare di noi,
perchè due teste uguali ragionano nello stesso modo,
perchè le sensazioni sono allo stesso livello,
perchè le emozioni che tu provi, già le ho sentite sulla mia pelle.

E continuare a parlare di noi, abbracciati nel letto
giocare con i piedi, scorgere il tuo sguardo tranquillo
mentre mi racconti delle tue esperienze, delusioni, momenti ilari.

E addormentarmi magari ridendo,
solo ascoltando il calore dei nostri corpi,
dei nostri baci, delle mille carezze.

Poi rimarrei estasiata dalla luce della mattina
che illumina le tue gote rosa e la tua bocca
sulla quale è rimasto un pò di rossetto,
dalle tue unghi laccate di rosso
che ti fanno così aggressiva,
come non sei.

E mi fermerei ore a guardare i tuoi occhi chiusi
indovinando cosa sogni
augurandomi che tutto quello che è nei tuoi desideri
possa materializzarsi
illuminato dalla luce di una nuova giornata,
possa essere questo un nuovo lavoro,
l'incontro di un vecchio amico,
uno sfiorarsi si piercing.

lunedì, febbraio 23, 2009

Finalmente a casa fra le braccia del mio bimbo,
stranamente dopo quattro giorni mi sembra più piccolo,
ancora più indifeso con una fortissima voglia di me.

Probabilmente sono io che ho voglia di lui,
di mangiarlo, di abbracciarlo, di parlarci.

Gli ho raccontato del mio viaggio, di ciò che ho fatto,
di tutto quello che mi è accaduto.

Mi guarda con il suo ciuccio in bocca e mi fa si con la testa,
come a voler capire, a volermi dare forza,
a dirmi che va tutto bene, che lui se l'è cavata.

Ma chi non se l'è cavata sono io che non resco
a staccare qualunque sensazione e dedicarmi solo
ad una cosa alla volta.

Oggi voglio avere in testa solo il mio bimbo,
giocare con lui, preparare il pranzo assieme
e sistemare un pò casa.

Un mamma normale in un mondo che di normale
non ha proprio nulla.

Dai miei continui sogni di persone che realmente
neanche conosco (mio amico Squilibrato ...)
al mio solitario parlare, al mio continuo confrontarmi con gli altri.

Dove è in mio mondo?
Dove è la mia casa se ogni volta che penso di averla trovata
viene irrimediabilmente distrutta dal non rispetto,
dalla vendetta, dal dolore?

La mia casa è semplice,
non c'è rancore
non c'è vendetta,
non c'è un rivendicare.

C'è rispetto.

Lo stesso rispetto che è così semplice perdere,
così semplice mettere nel cassetto.

Ma amarmi non vuol dire rispettare me,
ma ogni persona che abbia il diritto
di essere chiamata tale.

mercoledì, febbraio 18, 2009


Adiòs Chico Mi Amor

Lose Your Self

Domani mattina parto per Verona,
finalmente stacco quattro giorni dalla mia vita
e prendo una pausa.

Una pausa da tutto, bello e brutto che sia,
e mi dedico al mio lavoro appieno,
che tante volte mi ha salvato
portando la mia testa altrove.

Ringrazio Dio per tutto questo,
per essere riuscita ad arrivare dove sono,
per riuscire a prendermi pause e risollevarmi.

Concludo il tutto con il testo di una canzone che mi spinge
sempre avanti.

Grazie Eminem e Lose Your Self

"Look, if you had one shot, one opportunity
To seize everything you ever wanted-One moment
Would you capture it or just let it slip?

[...]
Stay in one spot, another day of monotony
Has gotten me to the point, I'm like a snail
I've got to formulate a plot fore I end up in jail or shot
Success is my only mothafuckin option, failure's not

Mom, I love you, but this trailer's got to go
I cannot grow old in Salem's lot
So here I go is my shot.
Feet fail me not cuz maybe the only opportunity that I got
You can do anything you set your mind to, man
..."

"Allora, se tu avessi un colpo,
l’opportunità di avere tutto quello
che hai sempre voluto, un momento
lo cattureresti al volo o
lo lasceresti scivolare via?

[...]
Un posto, un’altra situazione intricata o no
mi ha portato al punto, sono come una lumaca
devo formulare una trama prima che
io finisca in galera o sparato, il successo
è la mia sola fottuta opzione,
assolutamente non il fallimento
mamma ti voglio bene, ma questo sentiero
deve andarsene, non posso invecchiare a
Salems lot, e allora vado, è la mia occasione.
le gambe non mi cedono perché forse
è l’unica opportunità per me.
Tu puoi fare tutto quello che hai progettato nella tua mente, uomo..."

Una cerchia d'angeli, in guerra,
Poiché ti desideravo.

Strani Eventi a Catena

A volte capita che ligiamente al tuo lavoro
tu eriga il tuo domino.

Controlli tutte le tessere che vengano messe erette
alla stessa distanza l'una dall'altra.

Cambi stanza e guardi il disegno di insieme,
passi anni a studiare la giusta collocazione,
i colori, le posizioni, il disegno finale.

Poi, alla fine di tutto, ti siedi
e contempli il tuo lavoro che è solo la fine di un inizio.

Una folata di vento portato da chi non chiude le sue porte
e scruta nelle tue, fa partire il primo pezzo del domino.

Tu sei ancora ad occhi chiusi che pregusti il momento,
che fumi la tua sigaretta, con la testa china all'indietro.

Quando apri gli occhi, tutto è crollato, il disegno è fuori,
ma non come lo volevi tu, perchè non era controllato a dovere,
ma al contrario.

Conti le tue lacrime mentre rimetti il domino
dentro alla sua scatola.

Ogni pezzo di ogni colore al suo posto,
quasi maniacalmente, dal più piccolo al più grande.

E non c'è la voglia di ricominciare,
ma solo di rimettere a posto di pezzi.

E non c'è la voglia di capire,
di chi fosse l'alito di vento che ha fatto partire tutto il gioco.

Hai solo voglia di piangere, contare le tue lacrime
e rimettere a posto tutti i pezzi nella scatola.

Appili le scatole, come al funerale si appoggiano i fiori alla cassa,
ascolti il tuo cuore che canta un lenitivo requiem.

Accendi un'altra sigaretta e ti versi del rum.

Chiudi gli occhi e mediti.

Un nuovo disegno.

lunedì, febbraio 16, 2009

Nel tuo Letto


Meraviglioso vagare nella tua casa,
trovare te sparso ovunque, alle pareti, nei libri.

Tranquillo parlare di se stessi, dei nostri desideri,
continuando a errare in giro.

Sdraiati sul tuo letto a guardare la finestra sulla Luna,
ridere e scherzare di noi.

T'ho desiderato, mi hai desiderato.

E' caduta la mia paura, mi sono lasciata andare,
ti ho lasciato giocare.

Stupenda affinità nel percorso insieme, nelle sensazioni,
nei desideri, nelle tacite richieste che venivano
naturalmente esaudite.

I miei occhi chiusi alla tua volontà, alla mia volontà,
al tuo gioco che poi era il mio.
Alle tue mani che tutto quello che hanno potuto,
hanno preso, dolcemente, con ardore, con forza, con tutto.

La tua mano sulla mia fronte,
io sdraiata sopra di te,
il tuo calore,
l'altra mano sul ventre,
dolce riposo, estrema Pace.

Nella mia testa più nulla.
"Come è possibile, dove è il Mondo?"
ripetevo ...

E il Mondo era li,
eravamo Noi,
un eterno istante che dalla mia testa
non riesce ad uscire.

La tua mano sulla mia testa,
il mio orecchio nel tuo cuore,
l'altra mano sul ventre,
il tuo calore,
il mio nulla.

La nostra Pace.

Rehab - Amy Winehouse


They tried to make me go to rehab but I said 'no, no, no' - Hanno provato a farmi andare in riabilitazione ma io ho detto "no no no"
Yes I've been black but when I come back you'll know know know - Si mi sono infuriata ma quando tornerò tu saprai saprai
I ain't got the time and if my daddy thinks I'm fine - non ho tempo e se mio padre crede che io stia bene
He's tried to make me go to rehab but I won't go go go - vuol dire che è stanco di provare a mandarmi in riabilitazione ma non andrò non andrò non andrò

I'd rather be at home with ray - piuttosto me ne starei a casa con Ray
I ain't got seventy days - non ho 17 giorni
Cause there's nothing - perchè non c'è nulla
There's nothing you can teach me - non c'è più nulla che tu puoi insegnarmi
That I can't learn from Mr Hathaway - che io non possa imparare da Mr. Hathaway

I didn't get a lot in class - non sono stata fortunata in classe
But I know it don't come in a shot glass -ma so che la fortuna non arriva in un bicchiere d'oro

They tried to make me go to rehab but I said 'no, no, no' - Hanno provato a farmi andare in riabilitazione ma io ho detto "no no no"
Yes I've been black but when I come back you'll know know know - Si mi sono infuriata ma quando tornerò tu saprai saprai
I ain't got the time and if my daddy thinks I'm fine - non ho tempo e se mio padre crede che io stia bene
He's tried to make me go to rehab but I won't go go go - vuol dire che è stanco di provare a mandarmi in riabilitazione ma non andrò non andrò non andrò

The man said 'why do you think you here' - quell'uomo ha detto "perchè credi di essere qui?"
I said 'I got no idea - ho risposto che non ne ho indea
I'm gonna, I'm gonna lose my baby - perderò, perderò il mio tesoro
so I always keep a bottle near' - quindi mi tengo sempre vicina la bottiglia
He said 'I just think your depressed, - lui ha detto "penso solo che tu sia depressa
this me, yeah baby, and the rest' - baciami qui e poi va a riposarti tesoro"

They tried to make me go to rehab but I said 'no, no, no' - Hanno provato a mandarmi in riabilitazione ma io ho detto "no no no"
Yes I've been black but when I come back you'll know know know - Si, io sono tornata dal Nero e quando tornerà lo saprai lo saprai lo saprai

I don't ever wanna drink again - non voglio bere mai più
I just ooh I just need a friend - ho solo bisogno di un amico
I'm not gonna spend ten weeks - non passerò dieci settimane quì
have everyone think I'm on the mend - mentre tutti pensano che sia in via di guarigione

It's not just my pride - non è solo questione di orgoglio
It's just 'til these tears have dried - è solo per le lacrime che ho buttato

They tried to make me go to rehab but I said 'no, no, no' - Hanno provato a farmi andare in riabilitazione ma io ho detto "no no no"
Yes I've been black but when I come back you'll know know know - Si mi sono infuriata ma quando tornerò tu saprai saprai
I ain't got the time and if my daddy thinks I'm fine - non ho tempo e se mio padre crede che io stia bene
He's tried to make me go to rehab but I won't go go go - vuol dire che è stanco di provare a mandarmi in riabilitazione ma non andrò non andrò non andrò

domenica, febbraio 15, 2009

Squilibrata


Hanno detto che mi serve Aiuto,
che così non posso più andare avanti.

Non dormo di notte, il mio umore balza da un estremo all'altro,
il fisico risente di tutto quello che la testa non metabolizza.

Ho sentito parole come psichiatra, aiuto, psicologo, qualcuno,
prete, sacerdote, solo te stessa. Basta che ne esci.

Fatti aiutare.

A cosa?

Smetti di preoccuparti degli altri, la tua vita è votata a qualcosa
di completamente insano.

Spiegami come si fa a conoscere una persona, a vederla due volte
ed a legarsi così tanto da voler continuare a parlarle,
e per fino di accompagnarla all'aereoporto per salutarla
perchè ha paura di affrontare un viaggio che è il sogno
più grande della sua vita. Perchè chiama proprio te?

Spiegami come si fa a ricordarsi di tutte le persone che ti
hanno salutata, il loro nome, cosa gli piace bere,
la musica che ascoltano e i loro desideri.

Spiegami perchè continui ad aiutare gli altri
a sapere sempre cosa vogliono e come la vogliono
a semplificargli la vita, a farli stare bene.

E tu? Non fai altro che soffrire.
La tua testa ha bisogno di tempo per elaborare
le mille informazioni e si rifiuta di dormire
e passi le notti seduta sul letto a parlare con la mente.

Pobre Diabla llora por un Pobre Diablo.

E quindi mi serve Aiuto.

Aiuto perchè non sono come tutti gli altri.
Perchè se un amico mi chiede una mano gliela do
pur sapendo di non essere mai ripagata con la
stessa medaglia.

Aiuto perchè riesco a toccare una persona
e capire che cosa c'è nel suo cuore,
a farle raggiungere i suoi sogni, i suoi desideri,
a spingerla con una forza impari a quelle conosciute.

Aiuto perchè ho bisogno in continuazione di contatto,
di toccare chi amo, di fare l'amore.

Aiuto perchè quando non riesco ad avere tutto questo
ritorna la mia bulemia, il mio demone sempre presente,
e devasto me stessa.

Aiuto perchè ancora non si spiegano come io faccia
a sapere già alcune cose che accadono o
a sapere cose che sono accadute e che non potrei sapere.

Aiuto perchè sono un pericolo per gli altri,
perchè non so che cosa voglia dire l'egoismo
perchè non so rinfacciare agli altri quello che mi viene fatto,
perchè con me è facile parlare, perdersi e innamorarsi.

Aiuto perchè sono un cristallo che nessuno ha mai trattato
come tale e per questo dovrei nascondere quello che sono
per fare in modo che gli altri non abbiano la gioia di guardarmi
e poter nuovamente sorridere.

Aiuto perchè con me si può parlare di tutto
senza essere giudicati, senza che mai io pronunci la parola
"sbaglio", "caso", "errore". Perchè per me
esiste solo il voglio e il non voglio
e tutto quello che accade è perchè siamo fautori del nostro destino
e tutte sono scelte giuste, perchè sono le nostre.

Aiuto perchè nella mia mente a volte si materializza la libertà.
E' solo un lampo, una lama sul mio polso, sangue calore, il rosso
della vasca da bagno, l'acqua calda che lentamente di tinge.
I miei occhi si socchiudono e finalmente è pace per la mia testa.

Si, credo di aver bisogno di Aiuto.
Sono veramente Squilibrata nel voler rimanere esattamente come sono.

Sono Squilibrata e Innamorata di questo Mio Essere.

giovedì, febbraio 12, 2009

Ed è subito Sera


Ho sognato, ricordato. Ero ancora li Stranamente.

Seduta con la mia Malboro guardavo fuori dalla finestra il campanile rintoccare.
Le spalle appoggiate alla panca, una gamba sotto i glutei e l'altra allungata.
Silenzio.

Passasti dalla tua camera al bagno.
Nuda.

I tuoi capelli neri accarezzavano la tua schiena.
Lasciasti la porta aperta sullo specchio.

Fumavo la mia Malboro mentre con una gamba eri sulla doccia
e massaggiavi la tua pelle.

Versai del rum nel bicchiere, lentamente.
Era il Nostro gioco e a te piaceva.

Lo specchio si offuscava rendendo tutto più sogno,
l'acqua sul tuo corpo scendeva, affrontando meravigliosamente
tutte le tue curve, baciandole una ad una.

Era estate. Senza asciugarti venivi da me e mi abbracciavi
bagnando la mia sigaretta e bevendo il mio rum.

Avevo scaldato l'olio caldo di cocco, che a te piaceva
e sapevo che volevi sentirlo sulla pelle.

Le mie mani incuriosite dai tuoi brividi,
massaggiavano il tuo ambrato colore.

I tuoi occhi si chiudevano e la tua bocca s'apriva.

Sdraiata sopra di me, eri una Venere nel suo attimo più dolce,
nel suo completo godimento.

E le mie mani venivano fermate dalle tue
e indirizzate al tuo piacere.

Ero estasiata dalla tua bocca, che chiedeva di me,
dai tuoi occhi sempre chiusi nel sogno,
dai brividi della tua pelle,
dai tuoi lunghi spasmi.

Poi lunghi abbracci, dolci carezze,
il tuo odore di Vaniglia sui miei vestiti.

Ora giocavi, saltellavi via dalle mie braccia
per vestirti del tuo nero e tornare alla nostra realtà.

E ti vedevo sfilare, infilare i pantaloni, camminare col tuo passo sicuro.

Un bacio sulle mie labbra,
" A stasera Amore"

E rimanevo seduta con la mia Malboro
e nella mia testa era subito sera.

mercoledì, febbraio 11, 2009


E ancora volta che il mio fisico mi abbandona,
mi fermo a pensare.

E anche il rumore dei miei pensieri
riesce a darmi fastidio
come un inutile ronzio del quale non mio spiego la provenienza.

Dovrei parlare un pò con me stessa
e cercare di capire perchè continuo a farmi del male.

Questo mio continuo autolesionismo
il bisogno di provare Dolore per arrivare a star bene.

A volte mi chiedo perchè, a volte no, lo faccio e basta.
E oggi è così, è capitato come il Sole succede alla Notte.

A volte è innato, normale, conseguenziale.

E passo le Notti seduta sul mio letto a chiedermi il perchè
del Dolore, il perchè di tutte quelle Anime che mi cercano
e continuano a chiedere aiuto a me
che avrei bisogno di essere aiutata.

Io così Maledettamente Reale e così Abbracciata al Surreale,
io che in questa vita cerco il perchè del Dolore
e nell'altra aiuto per trovare la Pace.

Che stretto confine che ogni giorno varco
per poi arrivare dove?

Con la Ragione ovunque, il Corpo si rifiuta, unica mia ancora al Reale,
il Cuore valica montagne e fiumi.

La mia Anima? Rimane abbracciata al Surreale ed è il mio Contatto
con l'Ignoto.

martedì, febbraio 10, 2009

Anelli di Fumo

Giochiamo con le mani e col fumo dei nostri pensieri.

Pirolette grigie si apriranno davanti ai nostri sguardi
assetati di conoscenza dell'altro.

E nulla sarà più interessante di guardare le nostre
peripezie che assieme portemo creare
con le nostre mani e con il fumo che in nebbia si trasformerà.

E rimarremo così incantati dai nostri esperimenti
da non poterne più uscire e rimanere legati da
anelli di fumo che bloccheranno le nostre braccia
l'uno attorno all'altra.

E la nebbia proteggerà i nostri corpi,
la Luna abbaglierà gli altri confondendoci nella notte.

Continuiamo a fumare assieme e ad innamorarci
dei nostri mille anelli intrecciati

domenica, febbraio 08, 2009


Un lungo abbraccio per sentire il vostro odore per l'ultima volta.

Un dolcissimo sguardo per ricordare i vostri occhi Zio e Zia che
avete deciso di lasciarci a pochi giorni di distanza
per raggiungere la mia Nonna che con
accomodante e sempiterno fare vi guiderà verso un'altra avventura.

Sono serena a pensare che Nonna Maria vi stia aspettando
e che abbia come suo solito
cucinato per un esercito di persone, le cibarie migliori.

Sento ancora il profumo dell'arrosto nel forno,
dei pomodori col riso alla maggiorana, della farina sparsa sul tavolo
per le tagliatelle, dei vassoi di patate che mi litigavo con Zio.

Il odore acre della pipa di radica scura di mio Nonno,
la voce del telecronista del ciclismo e le immagini bianche e nero
dei paesaggi di montagna.

Io correvo per il corridoio portando acqua,
le posate buone, i bicchieri di cristallo con le stelline incise,
i piatti sempre diversi che non bastavano mai,
la frizzina da aggiungere all'acqua,
l'immancabile vino nero e mi sedevo sulla sedia a dondolo.

Quelle erano domeniche, col cuore che mi scoppiava di allegria,
col sole che batteva alle finestre e voleva entrare in casa nostra,
col fischio dell'acciaieria alle 12 che ci ricordava
che era ora di mettersi a tavola.

Il mio augurio è che da ora in poi possa essere ancora Domenica,
che piano piano aggiungerete sempre un posto a tavola per Noi
che nel corso del tempo vi raggiungeremo.

E sarà sempre Domenica, la tavola sempre più lunga,
il mio cuore non smetterà in eterno impazzire di felicità
e con le scarpe di lucido rosso continuerò a correre per il corridoio.

venerdì, febbraio 06, 2009


Aspettiamo sorridendo i nostri giochi.

Lungo il tempo che separa la mente dal corpo.

Sottili fili si tessono nell'aria gelida pronti ad accogliere la pioggia.

E tutto scorre, il mio cuore è sereno.

giovedì, febbraio 05, 2009


E come un albero cresco sulle mie radici
e prego affinchè affondino saldamente nella terra.

Rafforzo il mio tronco segnato dalle intemperie,
da quelli che lo hanno voluto abbattere
o c'hanno semplicemente provato.

Qualche ramo in meno, qualche foglia in più.

Sono sempre un albero e ogni mio cerchio di tronco
è un anno vissuto.

mercoledì, febbraio 04, 2009


A volte mi chiedo dove nasca la bellezza.
Questo per me è fonte di estrema curiosità.

Perchè ci forziamo di avere canoni tutti uguali,
di bontà, lealtà, bellezza, malvagità.

Eppure l'uomo è così diverso nelle sue forme,
nel suo modo di pensare.

E anche la bellezza è un giudizio,
come tutto il resto.

Abbiamo un mazzo di carte, che mischiamo e da cui
scegliamo delle carte.

E noi siamo così, carte in mano.
Mille combinazioni.

"Croupier, sto bene così, non cambio."


martedì, febbraio 03, 2009


Ho tracciato la mia linea.
E mi sono data anche una collocazione temporale
che impatta nel giorno del mio compleanno.

Il giorno della nascita di una persona
equivale a riportarsi ogni anno a nuova vita.

Ed è quello che intendo fare io con me stessa,
riportarmi ad una nuova vita o accettare quella che è ora.

Ho tracciato la mia linea.
E' vero, va sopra alla linea anche degli altri
ed è molto forte quello che intendo fare.

Ma forse è ora, sono grande e così,
ho tracciato la mia linea.

Da questa riparto.


E mi rendo conto che in mano ho solo frammenti
di quello che doveva essere una esistenza continuativa.

Proprio perchè ho vissuto continuamente pensavo di avere
in mano qualcosa di più di semplici frammenti D'Amore.

Intensamente ogni emozione, lungamente ogni bacio,
febrilmente ogni carezza, smaniosamente ogni contatto.

Penso che a volte si arriva ad un punto dove è necessario
tirare una linea e mettersi a fare i conti.

E a me, stranamente, non tornano.

domenica, febbraio 01, 2009

Lenta Agonia

E la mia testa funziona, pensa, ride, piange, spera.
E il mio corpo non risponde.

Ecco che si materializza la mia più grande paura.
La testa che va che scavalca le distanze e il resto che non la segue.

Non riesco neanche a camminare,
a tenere mio figlio in braccio senza morire soffocata,
a smettere di sentire aghi nelle gambe.

E la mia testa che vorrebbe portarmi a ballare Reggaeton,
che vorrebbe andare in giro per il corso mano nella mano,
che vorrebbe prendere la macchina e viaggiare lontano.

E il mio corpo che mi guarda dal basso della sua condizione
e cerca di sollevarsi e di dire sorridendo sarcasticamente
"Ce la faccio, lasciami respirare e arrivo"

E mi sento come se potessi buttare giù le montagne con la testa
e chi mi ferma in quello.

E poi vedo gli altri che mi guardano e mi supplicano
di andare in ospedale per controllarmi
per cercare di capire.

Sono loro che non capiscono che se mi fermo
è quando getto la spugna e se li entro
da li non esco.

E non voglio fermarmi e sono ancora quì
a lottare perchè la mia testa sproni il mio corpo
a uscire da questa condizione.

E ora so che se questa volta vinco,
questa volta che ancora e ancora ho visto la morte sorridere,
tutto deve cambiare.

Voglio vivere le mie passioni,
voglio vivere i miei desideri,
voglio fare ciò che voglio e non vivere quello che gli altri si aspettano da me
solo perchè non riescono loro a farlo per se stessi
e cercano di distruggermi dicendo che non è possibile farlo,
che non ce la farò
che oramai è così
e che vuoi cambiare.

Io voglio vivere.