Io ti ho porto i miei Polsi,
segnati dalle Cicatrici passate
supplicando di non disegnarcele altre.
Repentino mi hai preso le Mani
con quel tuo fare Allegro e Spensierato,
un bambino che è pronto a Qualunque Gioco.
Ho iniziato a Correre e andavamo così veloce
che non avevo il tempo di Sistemare i miei Pensieri
lasciandomi Travolgere da ciò che Nascostamente eri.
E passo dopo passo mi svelavi le tue Ombre
e me ne Innamoravo come se mi Appartenessero.
Baciavo le tue Perversioni aggiungendole alle Mie.
Modellavo la mia Anima nel Piacere di Piacerti.
Piegavo le mie Congetture alle tue Giornate Sbagliate.
Giustificavo dentro di me ogni Singolo Respiro Ingoiato.
Gridavo disperatamente convincendomi di aver Fiducia,
un qualcosa che avevo perso oramai da Quattro Anni
e che mi aveva Reclusa al Buio dei miei Istanti.
Rivedevo il Sole e bruciava così Forte negli Occhi
che a malapena ricordavo i Tuoi tranne quando
trafelati per il Sesso, tremavano nei Miei. Supplicando.
Quelle Labbra incollate alle Mie, pensavo fossero Baci,
lentamente insinuavi in Me, il tuo Veleno.
E te lo lasciavo fare. Adrentemente.
Sussurravi di non Giudicare le Ombre, di Capirti,
di tenere tutto per Noi, ancora per un pò.
Così tutto ci ha Sovrastato.
E ... ti avevo dato i miei Polsi bianchi
ignara che su quella Carne avresti scritto la tua Storia
una Ribalta di Confusione, Assenza e Dolore.
Così mi ritrovo ad attendere la Fine
di un qualcosa che forse non è mai Iniziato.
Una nuova Morte. Senza Resurrezione.
Questo Inferno mi mancava, lo Stomaco chiuso,
non mangiare per Giorni cibandomi delle mie Crisi di Astinenza
aprire le Scatole in cui avevo rinchiuso i momenti Peggiori.
La Felicità e la Serenità non fa per Noi, Amor mio.
Lo testimonia la fuga che stai facendo per scegliere
il Luogo in cui Morire ancora una Volta.
Perchè la tua Vita si è fermata e io ti ho Raccolto.
Un Bacio che t'ha donato solo un Breve Respiro
per poi Spingerti nuovamente in quell'Abisso conosciuto.
E io che ne ero fuori da Tempo e con Fatica,
non avevo Riconosciuto le Pareti della tua Gabbia
e mi ci ero chiusa dentro, Lanciando fuori la Chiave.
Ora giungi da me, Angelo Nero, Amor Mio.
Slega questi Polsi che maldestramente ho posto nelle tue Mani,
Dilania la Carne con quella Dolcezza inaspettata.
Mordi ancora la Pelle dietro alla Nuca, Violenta il Corpo
per Segnarmi l'Anima ancora una Volta.
Senza alcun Insegnamento aggiuntivo.
Tic Tac. Silenzio. Hai Capito come Uccidermi.
Te l'ho urlato in tutti i modi di non Farlo.
Ma forse dentro te non mi Sentivi.
L'Illusione è ciò che sgretola la Carne,
arsa da anni di Dolore, Ingratitudine e Falsità.
La Rabbia illumina questa Strada Buia.
E in questi Minuti che Separano il tuo Sangue dal Mio,
desidero solamente vederlo Scorrere Rubicondo,
sulla mia Pelle Diafana.
Ultimo Ricordo di Ciò che mai più Sarà (h)