mercoledì, gennaio 25, 2017

... SpecularMente...


Movimenti impercettibili
stringono Nodi avvolgenti due Anime Complici.

Respirare all'Unisono annusando la Dannazione,
ordiniamoci una Calma di cui non siamo Capaci.

Sfiorarsi le Labbra calde, Inondandosi. 
Colarsi Dentro le Emozioni per dissetarsi.

Afferro i Polsi per Fermare l'Impeto.
Stringimi il collo per Rallentare il Respiro. 

Penetrarsi con gli Occhi, 
l'incredulità di uno Specchio atteso.

Bramarsi per pochi minuti.
Lasciami il tuo Odore sulla Pelle.

In Bocca Cola ancora il tuo Umore.
Vattene ora. Se riesci ...

domenica, gennaio 01, 2017

... InaspettataMente ...


Sentivi la Musica esattamente dove doveva Essere.
I Palmi sfioravano la Lana nei perimetri del Cuore.

Avevo Pensieri che saltavano ovunque.
"Se non mi avessi Baciato mi sarebbe scoppiata la Testa"


Le tue Dita nei Capelli. La Mia Bocca nella Tua.
Come se il Tempo non fosse indubbiamente passato.

 Senza alcuna Paura, scorrevi fra le mie Emozioni,
Spingendo bene per farmi entrare le Tue nell'Anima.

Ma sono le Mani che non riesco a mandare Via.
Le ho trovate sulla Pelle anche quando ci siamo svegliati.

Contemporaneamente.

Volevamo ancora ciò che il Destino aveva conservato per noi
fino nel momento in cui ti ho scorto sotto i Portici.

Di nuovo sapevo che eri Tu
quando il tuo Odore ha accarezzato la mia Pelle.

Non riuscirsi ad Alzare, non volersi Alzare.
Entrambi sapevamo ma non riuscivamo a Parlare.

L'Acqua calda della Doccia imperlava la Carne.
Gli Occhi erano chiusi e la testa inclinata da una parte.

Poi è toccato ai miei quando ancora ti ho sentito addosso,
con lo stesso mio desiderio. Ed eravamo confusi.

Ora so quale è la più Dolce delle Morti.

L'esatto momento quando il mio Respiro si spezza
mentre l'ultima parte del tuo Corpo abbandona la mia.

Ora non desidero altro che un'altra
Possibilità.

mercoledì, dicembre 28, 2016

... PagataMente...


Con Quelle Mani sei entrato Ovunque,
tranne che nell'Anima.

Hai suonato la Polverosa Chitarra
attaccata all'amplificatore delle mie Emozioni.

Geisha premurosa nel farti Godere come volevi,
nell'insegnarti tutto ciò che la buona Società ti aveva nascosto.

Accoglierti al Caldo di una Casa, nella tavola Imbandita,
nelle Lenzuola profumate e negli Orgasmi più lunghi.

Raccontavi del prima, del mentre e del dopo.
Ero lo spettatore tacito di un film. Mai il protagonista.

D'improvviso divenivo lo sfogo dei tuoi Tormenti.
Bocca insaziabile di una Fame Atavica e incolmabile.

Stremata sul letto, con l'alcool nelle Vene e le Lacrime agli Occhi,
mi lasciavi sparendo all'alba delle nostre Mattine.

Non sono la Bambola che desideravi.
Parlo. Penso. Emoziono. Sentenzio. E Tradisco.

Avrei dovuto farmi Pagare come le Altre prima di Me.
Forse questo vuoto ora non ci sarebbe.

Chissà.

mercoledì, novembre 30, 2016

... FreddaMente ...


Rimango a guardare il Soffitto mentre Respiri.
Calcolo esattamente le tue Mosse,
rabbrividendo per il Passato che torna Tenace.

Scontra dentro di me questa Voglia,
che non tiene assolutamente Testa
al tuo Equilibrio di Bilancia.

Un Leone nella gabbia
urla inferocito per le possibilità che avresti
e i pensieri che annebbiano le tue Azioni.

Pagherei per sentirmi trapassare la Carne,
perché postumi di te siano visibili
e mi accompagnino quietando le Voci.

Le Persone sono esattamente Congegni.
Atti a funzionare in un modo preciso.
Sei Asincrono al mio Bramare.

Piego la mia Volontà non so per cosa,
ascolto i tuoi Sussulti pronta a rasserenarli,
dilanio la mia Anima nell'Attesa.

Forse sto sbagliando di Nuovo. Sicuramente.
Questa macchina non è così perfetta come Credevo.
Cedevole nel Desiderio e nella Volontà.

Astenersi ancora una volta.
Pensare che è tutto di nuovo un Attimo.
Poi tutto tornerà come Prima.

Così cammino in punta di piedi.
L'ho ma fatto? Non credo.
Perché ora? Non ho mai provato.

Chiudo gli Occhi per Ricordare
tutto ciò che è Segno dentro di Me
e che tu ancora non Lasci.

E' diventata così dura questa Roccia,
ci vuole ben altro per Entrare.
L'acqua non erode più nel Percorso.

Però sciolgo Parole per te nella Carta Bianca.
C'è qualcosa che è tornato a Sognare dentro.
Devo solo decidere se dagli Ascolto.

O Ucciderlo.

domenica, dicembre 27, 2015

... MusicalMente ...


Fare l'Amore con te Suonando un Piano,
sfiorando con le Mani la tua Anima,
graffiando con le mie Unghie Nere il tuo Spirito.

Non riuscivo a stare dietro alle tue Dita e Tu, 
ti permettevi anche il Lusso di Guardarmi negli Occhi,
come se la difficoltà risiedesse in quest'ultima Azione.

Serri le Labbra mente scivoli via dolcemente,
dondoli il Capo senza accorgertene.
Ed ero li che Piangevo senza Capire.

Che era la tua Chiave per Entrarmi dentro,
io che ti aspettavo dall'altra parte del Castello,
presidiando la Torre più alta. Controllando le Stelle.

Tu eri già li.
E quando mi hai posato una mano sulla Spalla,
sono cadute tutte le mie Difese. Mi sono Fidata.

Fidata della strada che stavamo per Percorrere,
dei tuoi occhi Verde Scuro che frugano la mia Anima,
che sono gelosi del mio Passato, come se fosse il Presente.

Così ho provato a portarti nei miei Luoghi conosciuti,
turbando profondamente le tue Convinzioni.
Hai provato a lasciarmi Penetrare nei tuoi Pensieri.

Mi sono trovata a Casa, dentro di Te.
Mi sono mossa come sapevo fare e ti ho portato
dove ho sempre desiderato tu Stessi.

Solo dopo ho compreso quanto io avessi sbagliato.
Non Sei come tutti gli Altri, non sei come Loro.
E così t'ho abbracciato morendo dentro.

E ieri sera sono veramente Morta.
E oggi giro ancora su me stessa, pensando di Partire,
Sparire. Lasciare tutto ciò come era. Come Doveva.

Ritorno nella mia Stanza Buia.
Costellata dalle cose che conosco e che Turbano
costantemente i tuoi Pensieri. Anelano i Miei.

Sfioro con le Dita la tua Cinta
che hai lasciato sulla Spalliera del Letto.
La sento ancora sulla mia Carne. Sussulto.

Piango. Mi arrabbio.
Ma ciò che sento ha la Meglio sulla mia Razionalità.
E ti vorrei ancora sulla mia Carne.

Violentemente.

domenica, dicembre 20, 2015

... ManiAcalMente ...

Tu con le Mani crei ciò che altri non Possono.
Melodie uniche da leggere sul Pentagramma
inciso sulla mia Schiena Nuda.

Riesci a seguirne la Melodia?
Sei Attento nel tuo Studiarmi, veloce,
Muovi ancora le tue Dita dentro di Me.

Hai quell'Aria Seria e quel Sorriso Artefatto,
cosa c'è Dentro a ciò che Sapiente Nascondi?
Quell'Oceano in Tempesta che Inturgidisce i miei Pensieri.

La Tua Calma nel Soppesare e Attuare ogni Evento,
la mia Irrequietezza nel non poterti Avere Violentemente.
Equilibrio contratto, Bilancia delle nostre Vite.

Limiti il mio Essere IntransigenteMente.
Ottieni ciò che Vuoi nell'Esatto modo in cui lo Desideri,
Affondi la Penna nella Carne scrivendo la prossima Battuta.

Nelle tue Pause prendo Respiro e Vagano gli Intenti
alla Ricerca di ciò che potrebbe Salvarmi 
da questo Suicidio.

Muovo i miei Ricordi sulla Pelle di altri,
nei Colpi forti che mi facevano Sussultare e non Pensare,
nella Sfinitezza senza Pace che provavo dopo.

Poi le Tue Mani. Nuovamente alla Ricerca
di quella Purezza che oramai non conosco più.
Destabilizzano il mio Essere. Maniacalmente.

Le Sento sfiorarmi il Seno alla base,
spingere sulle Costole una per una, tracciarle.
In una Pausa, Entrarne in Mezzo per toccare l'Anima.

E le mie Dita si fermano a Mezz'Aria
incapaci di Bloccare ciò che sta Accadendo.
Completamente Ignare della prossima Mossa.

Prendimi come gli Altri, non lasciarmi Pensare,
affonda i tuoi Denti nel Mio Collo e non Baciarmi.
Ansima al mio Orecchio Parole che non Ricorderò Domani.

Afferra i miei Polsi e bloccami. Soffoca i Desideri.
Dilania la mia Carne senza Domandarti 
cosa sta accadendo nei miei Pensieri.

Sfinito, parlami dei tuoi Problemi e delle tue Idee.
Ascolterò qualunque cosa tu abbia da Riversare
in questo Corpo che ora hai svuotato.

Ma Smettila... Smettila di accarezzarmi.
Smettila di far Tremare i tuoi Occhi nei miei.
Smettila di Disegnare i contorni del mio Viso con le Dita.

Malinconia. E ancora non te ne sei andato dalla Stanza.
Senza nulla a pretendere Scherzi sulla Musica e il Ritmo.
Un Sorriso e sei Fuori. Quella velocità di Fuggire.

Appoggio la Schiena alla Parete Fredda.
Chiudo gli Occhi e tento di Respirare.
Con le Dita cerco una Sigaretta nella Borsa.

Penso. Del Vino in Frigo.
Alzo il Volume dei Bassi che mi Scuote dentro.
Mi Estranio dal Mondo che mi Circonda.

Sparire.

martedì, dicembre 08, 2015

... Joker ...


Sputo così tanto Sangue da colorare la mia Carne.
Rubicondo segna le mie Gote come un Marchio,
Terrore della tua Impersonificazione.

Hai creato solo Maschere nella tua Vita.
Nascosto la tua Sessualità. Soppresso il tuo Pensare.
Vietata la tua Libertà e l'Azione.

Comprendo solo ora la tua Fobia.
Quel terrore che ti fa Fuggire senza Senso.
Siamo divenuti dei Clown Tristi.

Ho macchiato il mio Volto del tuo Sangue,
mi hai regalato le tue Maschere
facendomi credere di Essere veramente così.

Le ho indossate e me ne sono Innamorata.
Ora rimane solamente ciò di cui hai Terrore.
Neanche negli Occhi sei riuscito a guardarmi.

domenica, dicembre 06, 2015

... Velenosa Attesa ...


Io ti ho porto i miei Polsi,
segnati dalle Cicatrici passate
supplicando di non disegnarcele altre.

Repentino mi hai preso le Mani
con quel tuo fare Allegro e Spensierato,
un bambino che è pronto a Qualunque Gioco.

Ho iniziato a Correre e andavamo così veloce
che non avevo il tempo di Sistemare i miei Pensieri
lasciandomi Travolgere da ciò che Nascostamente eri.

E passo dopo passo mi svelavi le tue Ombre
e me ne Innamoravo come se mi Appartenessero.
Baciavo le tue Perversioni aggiungendole alle Mie.

Modellavo la mia Anima nel Piacere di Piacerti.
Piegavo le mie Congetture alle tue Giornate Sbagliate.
Giustificavo dentro di me ogni Singolo Respiro Ingoiato.

Gridavo disperatamente convincendomi di aver Fiducia,
un qualcosa che avevo perso oramai da Quattro Anni
e che mi aveva Reclusa al Buio dei miei Istanti.

Rivedevo il Sole e bruciava così Forte negli Occhi
che a malapena ricordavo i Tuoi tranne quando
trafelati per il Sesso, tremavano nei Miei. Supplicando.

Quelle Labbra incollate alle Mie, pensavo fossero Baci,
lentamente insinuavi in Me, il tuo Veleno.
E te lo lasciavo fare. Adrentemente.

Sussurravi di non Giudicare le Ombre, di Capirti,
di tenere tutto per Noi, ancora per un pò.
Così tutto ci ha Sovrastato.

E ... ti avevo dato i miei Polsi bianchi
ignara che su quella Carne avresti scritto la tua Storia
una Ribalta di Confusione, Assenza e Dolore.

Così mi ritrovo ad attendere la Fine
di un qualcosa che forse non è mai Iniziato.
Una nuova Morte. Senza Resurrezione.

Questo Inferno mi mancava, lo Stomaco chiuso,
non mangiare per Giorni cibandomi delle mie Crisi di Astinenza
aprire le Scatole in cui avevo rinchiuso i momenti Peggiori.

La Felicità e la Serenità non fa per Noi, Amor mio.
Lo testimonia la fuga che stai facendo per scegliere
il Luogo in cui Morire ancora una Volta.

Perchè la tua Vita si è fermata e io ti ho Raccolto.
Un Bacio che t'ha donato solo un Breve Respiro
per poi Spingerti nuovamente in quell'Abisso conosciuto.

E io che ne ero fuori da Tempo e con Fatica,
non avevo Riconosciuto le Pareti della tua Gabbia
e mi ci ero chiusa dentro, Lanciando fuori la Chiave.

Ora giungi da me, Angelo Nero, Amor Mio.
Slega questi Polsi che maldestramente ho posto nelle tue Mani,
Dilania la Carne con quella Dolcezza inaspettata.

Mordi ancora la Pelle dietro alla Nuca, Violenta il Corpo
per Segnarmi l'Anima ancora una Volta.
Senza alcun Insegnamento aggiuntivo.

Tic Tac. Silenzio. Hai Capito come Uccidermi.
Te l'ho urlato in tutti i modi di non Farlo.
Ma forse dentro te non mi Sentivi.

L'Illusione è ciò che sgretola la Carne,
arsa da anni di Dolore, Ingratitudine e Falsità.
La Rabbia illumina questa Strada Buia.

E in questi Minuti che Separano il tuo Sangue dal Mio,
desidero solamente vederlo Scorrere Rubicondo,
sulla mia Pelle Diafana.

Ultimo Ricordo di Ciò che mai più Sarà (h)

giovedì, dicembre 03, 2015

... DislessicaMente ...


Mutare forma come un qualsiasi Liquido.
Mischiarsi agli Umori come fossero i Propri.
Un Vuoto senza Fondo non si Colma.

"Tu dai così tanto alle Persone"

Plasmare ogni singolo Battito in Tua funzione.
Riprendere a Vivere dopo la Morte con un ElettroShock.
Esplodere il Respiro dentro al Petto.

"Sei così Bella"

La Mente sussurra al Cuore. 
Ridere per le piccole cose.
Svegliarsi Felici di essere Vivi.

"Mi piaci Veramente"

E tutto gira come se fossi Ubriaca.
E Signore, come è bello. Come lo Amo.
Improvvisamente un Urlo.

"Stai Attenta ... "

Rosso Rubino scorre dalle Dita Incredule.
I Pugni non erano a coprire il Viso.
Gli Addominali serrati in un Tremore continuo.

"Ancora una Volta"

Dai che Cazzo ti ha insegnato la Vita.
Rialzati e Combatti per ciò che desideri.
Non lasciarti sopraffare dal Dolore.

"Non guardare in alto"

Era più semplice Dormire.
Lo hai fatto per così tanto Tempo.
Un Risveglio non Programmato prima del Giudizio.

"Smettila di Piangere"

Con il Pugno serrato allo Stomaco,
Ginocchio a terra, Pioggia sulla Pelle.
Posso farcela. Devi solo trovare ...

"Non puoi mollare ora!"

Datemi Tempo. Datemi un Respiro.
Un Abbraccio che possa Confortare
Questa Sciocca Creatura.

"Fai Silenzio intorno a Te"

Sei ancora Fragile, le Battaglie non sono Servite.
Sei sempre stata più brava ad Incassare che a Darle.
Cosa ci faccio quì? Cosa c'entro con Loro?

"Non ascoltare"

In piedi, ecco ancora una volta.
Si, avevi dubbi? Sono Forte.
Non voglio Lasciarti. Non Lasciarmi.

mercoledì, dicembre 02, 2015

... Senz'Azione ...


'Dimmi qualcosa che mi tolga questa sensazione di dosso' 
'Non so che dire'. 

Cosi Lei abbassò lo Sguardo 
per fare conto dei Pezzi 
che si erano nuovamente Frantumati 
ai suoi Piedi. 
Luccicavano, ed erano così Belli. 
Così Dolci. 
E si sentì tremendamente Sola. 
Di quella Solitudine che solo chi Ama può provare. 
Scansò con la punta del Piede il pezzo più Grande. 
C'aveva creduto questa volta. 
Tirò su le Spalle e lasciò tutto li. 
Sparpagliato a Terra in balia delle persone 
che non curanti Ridevano di cose Futili e, 
passeggiando, 
distruggevano cosa rimaneva del suo Cuore ...

venerdì, novembre 20, 2015

... ErroneaMente ...


Erano ancora li dove le avevi Lasciate.
Le tue Mani sapevano NuovaMente scivolare
nei meandri più Intimi della mia Coscienza.

...

Carne che riconosce Carne
senza averla per questo mai Dimenticata.
Si Respira assieme anche essendo Distanti.

... Eccoti ...

Stringere la Schiena sentirne le Rigidità,
affondare le Unghie in ciò che so di Essere mio.
Senza per questo avvalorarne il Diritto.

... Sei Mia ...

Una appartenenza del tutto Fuori Luogo
mi faceva inclinare la testa di Lato e Guardarti Sospettosa.
Ma lo Sentivi. Lo urlavi sopra di me, bloccandomi le Spalle.

... Ripetilo ho detto ...

E la tua Veemenza mi Eccitava. Così tacevo Sorridendo.
T'arrabbiavi, le Mani fra i Capelli, chiudevi i Pugni Iracondo.
Ti Scagliavi su di me Penetrandomi con gli Occhi Verdi.

... Non lo capisci che nessuno può farti godere così? ...

E mi prendevi InstancabilMente solo per farmi dire "Fermati",
impronunciabile parola quando si hanno le tue Labbra attaccate.
Quando l'unico modo di Respirare è attraverso te.

... Dillo che non ti basto. O che ti basto e non vuoi altro ...

Rallentava la tua Foga permettendomi di Ansimare.
Aprivo gli Occhi cercando di capire dove mi avevi Portata.
Ricompilavo le tue Domande nella Testa VeloceMente.

... Non posso condividerti. Non tu. Mai ...

E per quanto ragionassi in Fretta, non Bastava.
Mi eri Instancabilmente dentro con le Mani nei miei Capelli
con la Bocca nella Bocca. Con i Respiri Inghiottiti.

... Guardami Piccola. Io ti Amo. Solo io Ti Amo. Così ...

Ancora fermavi la tua Rabbia, addolcito dal mio Osservarti.
Mi toccavi dolcemente inghiottendo la tua Gelosia. Piano.
Occhi Rossi e Lucidi di quell'Amore Malato e Morboso.

... Vieni Piccola, lasciati andare. Solo con Me ...

E mi Carezzavi nel più Sublime dei modi,
ascoltavi il mio Divenire, il Crescere e il Rallentare.
Poi mi Stringevi per Bloccare il Tempo. Ancora una volta.

... Tu non Capisci. Ma io Amerò anche per Te ...

martedì, ottobre 27, 2015

... Per non Lasciarmi mai ...

Sciogliere gocce calde di Cera sulla Pelle, contorcendo
i meandri dell'Anima evanescente agli Eventi inderogabili.
Riempirmi di Te fino a scoppiarne. Guardandoti.

Curiosa esplorazione di quelle Mani,
che solerti si cibano di ciò che reputavano impossibile, 
mentre la Mente seziona Parole mai pronunciate.

Travolgere le Labbra con i miei Umori,
volerti poi Baciare e non averne abbastanza,
penetrarti gli Occhi stanchi di immagini senza Calore.

Trasalire divenendo unico Momento indivisibile,
ultimare l'ultimo pezzo del Puzzle disconoscendone i contorni,
riesumare ciò che trascendente sapevamo di avere.

Togliersi il Peccato di dosso. Spogliami. Spogliati.
Lavarsi tu delle mie Pene, io delle tue Delusioni.
Scambiarsi la Pelle per chiederla nuovamente l'indomani.

Spingi forte sopra le cicatrici dei miei Polsi, Amore.
Incidi ora le vene, entra dove non avresti immaginato.
Assaggia di cosa hai Bisogno. Cibati di ciò che Ami.

Scivola le dita sul Costato, ai perimetri del Cuore.
Penetra la Carne addolorando l'Anima straziata
di tutto ciò che condividiamo Ancestralmente, senza Sapere.

Maledici la mia bocca, il chiamare senza Sosta, il tuo Nome.
Ricordarti di essere qualcosa a se stante, scisso da me.
Perdutamente incompleti e così vicini.

Reclina la testa indietro, ascoltando ciò che grida il mio Corpo,
lasciami muovere in una Danza ingorda del tuo Odore,
accresci il mio desiderio abbandonandoti.

Stremata prendimi ora senza Sosta alcuna,
senza quel Timore che tu non sia ciò che Amo,
cosciente che non desidero niente che non abbia il tuo Nome.

Stringi i miei Seni nei Perimetri del Cuore
aderendo le sensazioni che albergano nella tua Pancia,
alla mia Schiena Bianca, Pentagramma della nostra Musica.

Proteggimi da tutto ciò che non è Luce,
spezza le mie Lance di guerra. Non voglio più combattere.
Tirami così Dentro di Te.

Per non lasciarmi mai.

lunedì, giugno 15, 2015

... Ring ...


Brillava sul Comodino.
Più che per Gioco che per Amore
lo Indossai.

Roteava al Dito come i miei Pensieri.
Gesti Inconsci mutano in Ragionamenti.
Nuvole si trasformano in Dubbi.

Sensazione Ancestrale provata in Passato,
 un Legame che Legame non era
in quanto privo di Passione e Mente.

L'Anello pesava sul Respiro, 
l'attenzione non svaniva semplicemente.
Mani rovistavano dentro Cassetti Sconosciuti.

Nella Notte tornò a Brillare dove era Apparso,
ma la Mente era in Viaggio verso Strani Orizzonti.
Forse Condivisibili.

"Sono qui perché mi hai preso di Testa"
e quel Complimento sorrideva all'Anima
più di qualunque altro.

Ma un Pregio può essere anche Condanna
se non si conoscono i Meandri più Oscuri
o se non si viene Guidati verso altri.

Così immobile ho atteso nuovamente il tuo Ritorno,
e che sparisse l'oggetto dei miei Pensieri
sperando che anch'essi andassero.

Ma l'arabesco che era Disegnato nel Ferro,
si era insidiato penetrando la Carne,
Alzando l'Epidermide.

Quella Sicurezza e Determinazione
era stata Minata senza saperlo
da un Gesto inconsapevole.

Mentre la Doccia fredda inondava il Corpo,
i Ragionamenti affollavano la Piazza
reclamando una Regale Udienza.

Ad una Regina senza alcuno Scettro,
con un Vestito logoro da Anni,
ma che l'aveva protetta Sempre.

L'Aria austera di chi sa gestire la Guerra,
comandare una Battaglia, prendere Decisioni
ed essere dove c'è bisogno che ci Sia.

Ma che mal Gestiva la Pace, la Quiete,
il Silenzio della Lontananza,
due Occhi Specchio di un'Anima Pulita.

Batteva ritmatamene il Piede a Terra
cercando la Strategia Migliore per l'Attacco.
Prevedendo mentalmente Domande.

Perché l'Attesa la Innervosiva,
bramava avere ancora le sue Mani nei Fianchi,
l'Odore della Pelle sulle Labbra.

Ma avrebbe dovuto attendere,
una Luna, un Sole e un'altra Luna.
Rinnegando un Respiro dopo l'Altro.

Oscillando per Cullare i Ricordi,
di qualcosa di Spontaneo e Lineare.
Sorrideva.

Cosa non aveva Visto?
Dove avrebbe attaccato il Nemico?
Quale era il Fianco debole da Proteggere?

Fin quando l'acqua finì di Scorrere.
Le Dita strinsero il Cuore nelle Periferie del Seno,
scesero cercando di fermare il Tremare continuo.

Nell'Unico modo che Conosceva.
Nell'Unico modo che Placava quelle Voci.
Nell'Unico modo che aveva Imparato.

Brividi scorrevano lungo la Pelle Bagnata.

lunedì, giugno 01, 2015

... InaspettataMente ...


Mettimi le Mani fra i Capelli,
scostami i Pensieri come sai fare.
Sorridi alle mie Debolezze.

Lava via col tuo Umore questo Cielo grigio,
Tempesta ci ha accolto, Vento ci ha separato.
Recidi il mio Dolore alla Radice.

Incredibile come la Causa sia la Cura.
Eterno conflitto fra il Bene e il Male.
Il Giusto e il Perverso.

Distruggi con un Gesto questo Tormento.
Vieni qui e infilami le Dita nella Carne.
Stringi la mia Schiena e toglimi il Respiro.

Prendimi Urlando che sono Tua,
che è stato solo un Terribile Incubo,
che sei di nuovo qui. Per non andartene.

Raccontami di quelle Labbra
che non sanno Baciarti come so fare io.
Dei nostri discorsi senza Tempo e Dimensione.

Della Mancanza. Di questa Mancanza.
Del Silenzio. Di Gemiti e Sorrisi.
Del Sapore del Vino nella Bocca.

Del Dolore, che prende il Ventre,
lo stringe di Forza fino a Scoppiare.
Della Testa che lenisce col Ragionamento.

Del Cuore che è arrivato ad Insultarti,
per quanto tu lo faccia Tacere.
Del tuo Istinto che ti farebbe Fuggire.

Mettimi le Mani fra i Capelli.
Giungi qui, come la Pioggia a bagnare la Pelle.
Inaspettatamente.